sabato 5 febbraio 2011

alle origini del mito dei Cramps

Quando incontri sulla tua strada di musicofilo un gruppo come i Cramps, capisci dal primo impatto che la tua vita non potrà più essere la stessa. A me capitò, come per molta della musica che ho imparato ad amare, intorno al 1990/91 grazie al noleggio cd di via Soncino a Milano: credo che il primo loro album che provai fosse "Stay Sick!", allora uscito da poco, e da lì entrai in un mondo fantastico fatto di mostri, fantascienza, vocalizzi pazzeschi, chitarre distorte (e niente basso!!), immaginario fetish, film di serie Z, lascivia, voodoo, punk, garage, rockabilly e folle musica anni '50, il tutto sempre con quel tocco di fantastico umorismo kitch che li contraddistingueva. Da "The Creature from the Black Leather Lagoon" ad esplorare territori affini, non solo musicali, il passo fu breve: Screamin' Jay Hawkins, i Gun Club, Elvis e Jon Spencer, ma anche Ed Wood e la sua corte dei miracoli, Tim Burton, Russ Meyer, Pulp Fiction e chi più ne ha più ne metta.
Che gruppo meraviglioso!! Ci volle poco a coinvolgere i miei amici più affini musicalmente e a far adorare il culto dei Cramps anche a loro: riuscimmo anche a vederli dal vivo nel 1998 a Milano distruggere il palco dell'Aquatica (un tendone che fortunatamente durò poco). Era il tour di "Big Beat from Badsville", e veder uscire Lux e Ivy sul palco sulle note selvagge di "Cramp Stomp" fu uno dei momenti più emozionanti della mia vita di frequentatore di concerti. L'altra immagine che ricordo di quel concerto è Claudio che si butta tra la folla a pogare con tanto di chiodo addosso durante l'interminabile bis di "Surfin' Bird", con Lux arrampicato sugli aplificatori e Ivy che sparava raffiche di white noise. Epico.

Ieri ricorreva il secondo anniversario della morte di Lux Interior, della sua sposa e compagna di sordide avventure Poison Ivy non si hanno più notizie e purtroppo non ci saranno nuovi album in futuro. Ma, dato che una buona metà della loro musica consisteva in cover di oscuri e sconosciuti pezzi degli anni '50 e '60, ci si può buttare su quelli per tenere viva la fiammella.
Ci sono in circolazione vari cd che raccolgono le versioni originali delle canzoni suonate poi dai Cramps sui loro album o dal vivo: la collezione più affidabile si intitola "Songs the Cramps Taught Us" e si può scaricare qui. Ottima anche la serie "Born Bad", sempre più o meno sulla stessa falsariga: sono 8 volumi, e li trovate qui; io ricordo che acquistai parecchi volumi in cd da Supporti Fonografici, che allora era ancora uno dei punti di riferimento della musica Indie a Milano. Indispensabile procurarsi anche il cd "The Purple Knif Show" con una trasmissione radiofonica dell'84 in cui l'atipico DJ era proprio Lux Interior, che ci dava dentro... beh, con la sua musica preferita.

C'è poi musica da loro amata ma mai suonata pubblicamente: Lux e Ivy erano grandi collezionisti di 45 giri totalmente sconosciuti ai più e il blogger Kogar, che ha tutta la mia ammirazione e incondizionata stima, si è messo a cercare la musica preferita dalla coppia d'oro del Psychobilly attraverso interviste, biografie e dichiarazioni rilasciate nel corso degli anni, l'ha raccolta e l'ha resa scaricabile gratuitamente qui e qui: siamo ormai arrivati al Volume 15 dei "Lux&Ivy's Favorites" (per gli amici: LAIF), e tutte queste folli compilations sono letteralmente manna dal cielo.
Concludo l'omaggio con altre due veloci segnalazioni. Tra i blog che omaggiano i Cramps con archivi di foto e memorabilia, belli "Brain Steak Bikini", dedicato a tutti gli ultra twister, e "The Crypt of the Cramps". Infine, se ne avete voglia, leggetevi la pazza vita di Hasil Adkins, quello della "She Said" rifatta dai Cramps in modo ancora più assurdo - se possibile - e urlata a squarciagola da me e il resto della banda sotto la doccia gelida alla spiaggia di Levanto, più o meno ogni santa volta da quasi vent'anni a questa parte. Quella è il tipo di storia, e il tipo di loser, che piaceva a Lux e Ivy, e che piace un sacco anche a me. Uno che è stato capace di fare un intero album di canzoni dedicate ai polli, per dire: il che ci riporta a "Chicken" dei Cramps, e il cerchio si chiude.

R.I.P. Lux, Mad Daddy.