Nemmeno in questo caso è la storia ad essere l'oggetto principale della mia ammirazione: se nel primo libro si trattava della "semplice" infatuazione di un ragazzo per una ragazza, in questo caso Vivès ci descrive la "semplice" storia di un incontro, di un corteggiamento e di una relazione al suo inizio.

Quelli del titolo sono infatti proprio lo sguardo narrante del "lui" della storia, che non si vede mai e non si sente mai parlare. Ciò che si vede e si sente è ciò che vede e sente il nostro protagonista, nè più nè meno: siamo letteralmente lui, dall'inizio alla fine del romanzo, e con lui viviamo la storia. Alcuni ci si immedesimeranno, altri naturalmente non si riconosceranno nel suo modo di fare e di condurre la nascente relazione con la bellissima rossa che ci sta di fronte: io, per esempio, non l'ho fatto.

É davvero bravo Bastien Vivès. Anche a disegnare oltre che a raccontare, e stavolta sceglie una tecnica e dei colori totalmente diversi da quelli del precedente romanzo.
In più è amico di Gipi, e questo è un altro punto a suo favore.
Tenetelo d'occhio sul suo blog (in francese, ovviamente).
Anche a me è piaciuto abbastanza.
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