domenica 1 aprile 2012

Lee is free


La Notizia Incredibile di fine 2011 é stata la fine del matrimonio tra Thurston Moore e Kim Gordon: una di quelle cose a cui non si riuscirebbe mai a credere, un po' come il Berlusca in galera, l'aria di Milano senza smog o l'Inter che fa triplete.
E invece.
Che a quella separazione segua anche lo scioglimento dei Sonic Youth ancora non é sicuro, ma ovviamente altamente probabile. Vedremo. Nel frattempo iniziano a vedersi i primi germi dell'attività solistica dei vari membri del gruppo, e finora é un bel sentire: di "Demolished Thought" di Moore (prodotto da Beck) ho accennato infilandolo nella mia top10 del 2011, ora a stupire é il primo vero album di canzoni di Lee Ranaldo, intitolato "Between the Times and the Tides" e appena uscito per i tipi della Matador Records.
Non stupisce che sia un ottimo album, naturalmente. Ed ottimo lo è davvero. Stupisce perchè da uno come Ranaldo, tutto feedback e distorsioni, non ci si aspetterebbe un disco tutto sommato pop come questo (si ascoltino il primo singolo "Off the Wall" e il secondo estratto "Angles", esemplari in tal senso), a tratti remmiano, a tratti beatlesiano, a tratti wilchiano (e Nels Cline dei Wilco ci suona la chitarra, per l'appunto). Un paio di canzoni sono addirittura solo voce e chitarra acustica, e a sentire l'autore questo avrebbe dovuto essere il taglio dell'intero album nelle sue prime intenzioni, prima che intervenissero i suggerimenti degli amici (Bob Bert e Jim O'Rourke tra gli altri) a cambiarne gli arrangiamenti. Ci sono anche sprazzi più classici nella loro "ranaldità", naturalmente ("Xtina as I knew her", forse la mia preferita), e a questo punto sono curioso di vedere la band di Ranaldo (con Steve Shelley alla batteria) suonare al prossimo Primavera Sound.

Sulla scia dell'entusiasmo per l'album solista sono andato a ripescarmi il lavoro di Ranaldo con i Sonic Youth. Nella mia personalissima considerazione Lee sta(va?) ai SY un po' come George Harrison stava ai Beatles, almeno dal punto di vista compositivo e canoro: una o due canzoni per album, oscurato dalla maggiore visibilità della coppia d'oro dell'indie rock Moore/Gordon ma non per questo meno importante nell'economia del gruppo.
Le sue sono sempre state fior di canzoni, rese intriganti e oscure dal suo particolare timbro vocale, e dal suo stile spesso vicino allo spoken word. Ascoltare "Hoarfrost" e "Wish Fulfillment", due tra le mie canzoni preferite in assoluto, per credere.
Per dare un'idea, questo sarebbe l'album composto solo da canzoni del "giovane sonico tranquillo". Un doppio, forse triplo immaginario cd che richiede impegno nell'ascolto, lasciando alla fine le nostre orecchie stremate ma straordinariamente appagate.

- Mote (da "Goo")
- Wish Fulfillment (da "Dirty")
- Eric's Trip (da "Daydream Nation")
- Saucer-like (da "Washing Machine")
- Hoarfrost (da "A Thousand Leaves")
- Hey Joni (da "Daydream Nation")
- Rats (da "Rather Ripped")
- Pipeline/Kill Time (da "Sister")
- Karen Koltrane (da "A Thousand Leaves")
- Paper Cup Exit (da "Sonic Nurse")
- Walking Blue (da "The Eternal")
- Skip Tracer (da "Washing Machine")
- Rain King (da "Daydream Nation")
- In the Kingdom #19 (da "EVOL")
NYC Ghosts & Flowers (da "NYC Ghosts and Flowers")
- What We Know (da "The Eternal")
- Genetic (outtake da "Dirty")
- Karen Revisited (da "Murray St.")
- Wish Fulfillment (versione demo, da "Dirty" deluxe edition)

"Between the Times and the Tides" si può ascoltare interamente in streaming qui.

1 commento:

  1. album miracolo, davvero. Per adesso il migliore ascoltato quest'anno. Non me l'aspettavo proprio.

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