Finalmente? FINALMENTE??? Ma se non fa altro, se non parla d'altro, se nelle ultime tre decadi abbondanti (l'album é del '79) abbiamo sentito parlare di lui solo per lo sfrantecamento di maroni della storia di Pink, del padre morto ad Anzio, del suono di aerei che si schiantano al suolo e dell'ormai insopportabile chitarrina di "Another Brick" e annesso coro di bambini destacippa?!?
Detto questo.
All'ultimo momento ho preso il biglietto e ci sono andato. Perché insomma, "The Wall". I miei 18 anni e una musicassetta consumata, comprata a Spezia durante un infruttuoso blitz da Levanto (era lunedì, tutto chiuso, tranne una bancarella di cassette). E in Costa Azzurra col Ford Transit (o era il famigerato viaggio in Irlanda? Comunque col mitico furgone) nel '90, nel '92. E "In the flesh? In the flesh!". E soprattutto, checché se ne dica, uno dei dischi più significativi della musica rock: verboso, ossessivo, spezzettato, troppo lungo, con gli altri Pink Floyd relegati a figurine sullo sfondo (a Gilmour, Waters lasciò un paio di assoli dei suoi, con Mason e Wright semplici turnisti); secondo me, adoratore di Syd Barrett, un disco decisamente "minore" dei Floyd che ho amato e odiato in diversi periodi della mia vita. Mille difetti dunque, ma nonostante questo resta sempre "The Wall".
Quindi, eccomi qui al Palau Sant Jordi, persino in buona posizione nonostante l'acquisto dell'ultim'ora. Ho messo la maglietta di Les Claypool: spero avrebbe apprezzato il pensiero, lui che dei Pink Floyd é un estimatore. Il concerto é un vero spettacolo, con il muro che mattone dopo mattone viene costruito fino a coprire totalmente il gruppo alla fine del primo set, per poi fare da sfondo a fantasmagorici filmati ed effetti speciali nella seconda parte, fino al crollo fragoroso alla fine di "The Trial". Tutto come da copione, magari con poche sorprese per gli appassionati: il solito aereo che si schianta contro il muro, i pupazzoni, il coro dei bambini destacippa ("bravo als nens", dice Waters in pseudocatalà), i filmati tratti dal famoso/noioso film di Alan Parker, l'immancabile porco volante che se non ci fosse stato ci saremmo rimasti tutti male. Qualche momento toccante anche se tutto sommato scontato: le foto di persone scomparse in varie guerre, dall'immancabile signor Waters Senior ai caduti in Iraq di ambo le parti; un giovane Roger che canta "Mother" a Earls Court nel 1980 e che si sovrappone in video a quello ingrigito di oggi; riferimenti alla drammatica attualità di questi anni violenti.

Insomma: pomposo finché si vuole, freddo forse, certamente autocelebrativo, ma confezionato da dio, visivamente (come da tradizione floydiana) ancor più che musicalmente. Un meccanismo perfetto a cui sono contento di aver assistito.
In the flesh?
In the flesh.
direi soprattutto prezzi destacippa!!
RispondiEliminaPlatea Gold Numerata Intero 138,00 €
1° Anello Numerato Intero 115,00 €
1° Anello Tribuna VIP Numerato Intero 115,00 €
2° Anello Non Numerato Intero 57,50 €
...e stiamo parlando del forum di Assago, mica di Piazza San Marco a Venezia....
oi 'ndemo vedere i pin floi!!!
MAI STATE ZITTI........COSA VOLETE CAPIRNE VOI DI MUSICA...PURTOPPO ESISTE GENTE IGNORANTE E VOI NE SETE UN'ESEMPIO...AHAHAH
RispondiEliminaEh lo so, l'ignoranza è una brutta bestia!
RispondiEliminaPS. UN ESEMPIO si scrive senza apostrofo. Sai, è maschile.
E' bello vedere che nonostante i tuoi pregiudizi e un po' di snobismo hai capito di avere assistito a qualcosa di unico... e Run Like Hell, anche ha avuto successo, non è esattamente musica da supermercato, come potrà confermarti chiunque abbia provato a suonarla. Ciao.
RispondiEliminaciao! una precisazione: con "musica da supermercato" non intendevo sminuire le canzoni in sè, solo caratterizzarle come quella classica musica che viene usata spesso - e spesso a sproposito - come sottofondo in ambienti non propriamente adatti all'ascolto "di qualità", finendo così per essere banalizzata. Ultimamente ho sentito Bjork su un aereo di Alitalia, per esempio. Detto ciò, Run Like Hell non è una delle mie canzoni preferite, troppo "pop" per i miei gusti e per gli standard dei Floyd. Sarà solo che, come del resto tutti i pezzi di The Wall, va incastonata al suo posto nella storia di Pink e non tolta dal suo contesto.
RispondiEliminahai proprio ragion basta con le cose vecchieeee!!!! basta con mozart e beethoven!!! basta con bach!!!! ascoltiamo allevi e avril lavigne che sono recenti!!!
RispondiEliminaio ho detto questo?
RispondiEliminapensa che mi pareva di aver scritto che i cd dei pink floyd, e the wall in particolare, li ho consumati per quanto li ho ascoltati. evidentemente hai letto solo le parti che hai voluto leggere; naturalmente l'ironia, questa sconosciuta.
che poi waters campi di rendita su the wall da 30 anni e non abbia (quasi) più scritto nulla che fosse anche solo vagamente all'altezza, beh, mi pare sotto gli occhi di tutti.
e scusa: questo ti sembra il blog di uno che abbia mai lontanamente pensato di ascoltare allevi e avril lavigne? e comunque dove sta scritto che "vecchio=buono" e "nuovo=cattivo"?
ce n'è di gente strana. e chissà perchè, tutti anonimi.