Les.
Claypool.
Nel corso degli anni questo stile, tra metal, hard rock, funk, filastrocca per bambini e Frank Zappa (il termine di paragone spesso usato per trovare un riferimento a un gruppo che ne ha talmente pochi), si perfezionerà in un crescendo di album bellissimi: dopo "Frizzle Fry" arriveranno "Sailing the Seas of Cheese" (il formaggio sembra piacere parecchio al nostro Les, tanto che confezionerà una raccolta come una fetta di Emmental e intitolerà "Tour de fromage" il tour del rientro sulle scene, un paio d'anni fa), "Pork Soda", "Tales form the Punchbowl". Poi, dopo un cambio di batterista, un paio di EP di cover e un paio di mezzi passi falsi come "The Brown Album" e soprattutto il conclusivo "Antipop", che contengono qualche grande pezzardone dei loro ma anche qualche riempitivo e troppi ospiti "famosi" per essere veri, strizzando in più di un'occasione l'occhio al metal convenzionale. L'unico punto fermo è la clamorosa ospitata di Tom Waits in "Coattails of a Dead Man": il nostro Orco preferito è del resto amico e fan del gruppo, avendo partecipato ai loro album fin dalla storica e sempre impressionante "Tommy the Cat" e avendo ricambiato l'ospitalità in "Big in Japan" sul suo album "Mule Variations".
Da allora, e siamo nel 1999, poche notizie dei Primus: anche se lo scioglimento ufficiale non arriva mai, Les si dedica a una miriade di progetti paralleli, mettendo in naftalina il suo gruppo principale ma continuando a fare musica coi nomi più diversi (Sausage, Colonel Claypool's Fearless Flying Frog Brigade, Colonel Claypool's Bucket of Bernie Brains, Oysterhead, The Holy Mackerel) e collaborando con nomi illustri (Bernie Worrell dei Parliament, Buckethead, Trey Anastasio dei Phish, Stewart Copeland dei Police), e arrivando finalmente a pubblicare album a suo nome. La sua musica si fa sempre meno definibile col passare del tempo, e ci si perde un po' nel cercare di seguire questa traiettoria, che spazia da cover dei Pink Floyd (con i Frog Brigade arriva a pubblicare il rifacimento dell'intero "Animals") al free jazz. Il basso, quel basso, è sempre lì in primo piano ma a un certo punto si inizia a pensare: Les, aridacce i Primus!
E invece solo un EP di inediti nel 2003, un paio di DVD e ancora nulla per altri troppi anni. Poi, poco a poco, rieccoli tornare: un tour nostalgico che va tanto di moda, per la serie la-ritrovata-gioia-di-suonare-insieme-dopo-anni e quello-spirito-che-si-era-perso-e-all'improvviso-eccolo-qua. E soprattutto un album nuovo, appena uscito e che -UDITE UDITE - è anche un gran bell'album! Si intitola "The Green Naugahyde", ha un omino di latta che va in bici in copertina e vede il batterista originario Jay Lane rimpiazzare Herb che evidentemente ha il cuore duro e non si è fatto fregare dalla bellezza del revival. Peggio per lui: grandi canzoni, poche pippe progressive e back to "Frizzle Fry" e "Seas of Cheese": sentire "The Last Salmon Man", "Moron TV", l'iniziale "Hennepin Crawler", il primo singolo "Tragedy's A-Comin'" o una delle mie preferite, "Lee Van Cleef", per credere.
Spirito originale recuperato, qualità altissima, nessuna operazione-nostalgia fine a sé stessa. Un grande ritorno, che spero sarà portato prestissimo in giro dal vivo anche da queste parti. Come i Primus, nemmeno nel 2011, non c'è nessuno in vista.
Nota di colore: ebbene si, erano proprio loro a suonare la sigla di South Park. "Cartoni animati in musica", dicevo all'inizio: ecco che il cerchio si chiude. Primus sucks!
eccallà!!
RispondiEliminagrandi anche se non gli ascolto da eoni.
qualcosa di "troppo avanti", di "troppo troppo" se mi capisci ma grandi grandi grandi..
a me piacevano pure i blind illusion, il primo incontro di les e larry lalonde, un trash metal (d'altronde les, compagno di classe di kirk hammett, fece anche una audizione per sostituire il compianto cliff burton) fantastico con 'ste linee di basso killer...
cercati se non li conosci almeno la canzone "KAMAKAZI", lo so il trash metal non ti piace ma lì ci sono già i Primus.