domenica 3 ottobre 2010

il mio disco preferito di tutti i tempi: FUNKADELIC/MAGGOT BRAIN

Non so se questo disco mi piace.
Ma come, direte voi: non é il tuo "disco preferito di tutti i tempi"?? No, stavolta devo ammettere di aver forzato un po' la mano... tra i mille miei "dischi preferiti di tutti i tempi" Maggot Brain ancora non ci é entrato.
Certo si tratta di un signor disco e di una pietra milaire presente in tutte le classifiche dei "n dischi più influenti del millennio" o perlomeno degli anni 70: a larghi tratti strumentale e in anticipo sui tempi (siamo nel 1971), con la chitarra lancinante di Eddie Hazel che la fa da padrone e attraversa rock, funk, psichedelia, gospel. Potrei dilungarmi in una critica approfindita dell'album e dirvi come l'ho trovato diverso da come me l'aspettassi, con dentro quasi più Pink Floyd (perdonate l'eresia) che James Brown e i Funkadelic che verranno. Ma il motivo per cui ne scrivo qui é un altro, ossia descrivere i meccanismi mentali che portano noi friki musicali ad accaparrarci le cose apparentemente più strane. La cosa ha un suo filo logico, e la logica non tradisce (quasi) mai.
Io sono partito da James Brown. O addirittura, prima, da Prince, primo vero amore musicale davvero "mio". Ero al liceo, siamo intorno all'88, epoca Lovesexy. Mi piacciono quei ritmi, leggo da qualche parte che il nanerottolo di Milwakee si é ispirato alla musica di James Brown e chiedo alle amiche di liceo di regalarmi per il compleanno "un disco doppio dal vivo" del Godfather. Che sfacciato. Di dischi doppi non se ne trovano ma uno singolo si: é "Soul Sessions Live" del 1988 e, nonostante (scoprirò dopo) il buon Giacomo Marrone fosse già in declino da più di 10 anni, é un ottimo disco. Scopro che quel parruccone un po' patetico visto qualche volta di sfuggita in TV ha scritto roba come "Papa's Got a Brand New Bag", e me ne innamoro. Anni dopo, arrivo ad avere una discografia di tutto rispetto. Mi interesso ai musicisti che suonarono con lui, e mi procuro cd dei vari Maceo Parker ("Maceo! Blow your horn!"), di Fred Wesley, dei JB's in tutte le loro incarnazioni. Madonna quanto mi piacciono! Scopro che nel '70 il nostro padre-padrone James tira un po' troppo la corda e viene mollato in tronco da quasi tutta la sua collaudata band: invece di mollare, quello ne recluta una nuova e spuntano i giovanissimi Catfish e Bootsy Collins, dio del basso, con cui cambia ritmo e sforna "Sex Machine" e la strepitosa nuova versione di "Give it up or turnit a loose": un groove pazzesco, mai sentito nulla di simile. Scopro ancora che pochi mesi dopo i fratelli Collins se ne vanno pure loro, e dove? Alla corte (dei miracoli) di tale George Clinton, che già conoscevo dato che nei primi anni '90 si fece produrre un (mediocre) disco da... Prince. Io quel disco ce l'avevo già, comprato e rivenduto causa scarsi ascolti. Ma la scintilla friki si riaccende: George Clinton!! Un atro parruccone in quella copertina del disco di princiana memoria: che serva un'acconciatura improbabile per diventare padri del funk?? Inizio a indagare... Clinton ha addirittura due gruppi, paralleli, quasi con gli stessi componenti, che a metà degli anni 70 rimpiazzano proprio James Brown come alfieri del funk più folle e all'avanguardia: Parliament e Funkadelic. Mentre il povero Giacomo Marrone si intorcina su se stesso e si perde via, questi lo sorpassano in curva a gran velocità: i primi più pop e groovy, i secondi più grezzi e rockettari. Entrambi, pazzi da legare soprattutto dal vivo, con una presenza scenica tra il circense e il kitch più sfrenato. A metà dei '70 persino Maceo e Fred lasciano il padrino del soul per raggiungere la P-Fuk Allstar (come verrà denominata la pazza combriccola clintoniana), e piano piano i due gruppi si mescolano fino a diventare tuttuno.
E in tutta questa storia il friki musicale che fa? Ovvio: ci sguazza e inizia a bazzicare sordidi negozietti per trovare tutte le discografie possibili e immaginabili di gruppi e sottogruppi e solisti e collaborazioni. Ci mette mesi, anni, dipendendo da quanto sono forniti i suoi pusher di fiducia, ricorre a internet, a volte si crede perduto ma alla fine ce la fa: accumula cd e cd, trova edizioni rare, ristampe con bonus tracks, dischi dal vivo, e alla fine nuovi collegamenti, nuovi rivoli che lo porteranno a scoprire altri luoghi musicali.
Personalmente sono a buon punto, ma ho ancora molta strada da fare.
Intanto chiudo gli occhi e mi ascolto la title track nel silenzio della mia notte barcellonese.

1 commento:

  1. bravo mi piace questo blog..
    avessi una connessione più veloce e una figlia (in) meno farei anche io un blog.
    mai dire mai..
    bravo, ti leggerò volentieri e magari contribuirò anche se non mi sento molto nerd o friki o quel che l'è..

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